Espressione Artistica

Come osservatrice dell’arte mi sono cimentata a descrivere le percezione provenienti da artisti che mi hanno colpito e senza sapere niente mi sono fatta guidare dal mio intuito, ho fatto parlare musica e luoghi della fantasia, ho risuscitato ed intervistato grandi artisti scomparsi nei loro luoghi abituali dove hanno espresso le loro opinioni e commenti sull’artista ed ho ambientato il cibo e le canzoni creando una suggestione evocativa trascendente come nello studio di Pirandello dove il poeta tenendomi in penombra tesseva le lodi del Mannini ascoltando Battiato e facendomi tacere… come una studente in castigo.

Gennaio 2018 – Inside the Biennale, recensione sugli artisti che hanno partecipato alla Biennale Internazionale di Milano

Gennaio 2018 – “Il dono di Corrado”, recensione sulla poetica personale dell’artista Corrado Avanzi pubblicata sul catalogo dell’artista.

Marzo 2018 – “Sulle carovane di Guido”, recensione sull’artista Guido Mannini di Torino pubblicata nei suoi blog personali

Messaggio artistico

La provenienza della creatività è spesso recondita e misteriosa, i canali aperti dell’energia spesso trasportano messaggi inimmaginabili, talvolta arrivano come vortici altre come delicate brezze.

Parte delle mie creazioni provengono dalle mie visioni, altre mi compaiono nella mente all’improvviso ed altre come i santi ed i papi invece sono pensate, elaborate faticosamente in quanto devo creare gli spunti storici da inserire nei volti e quindi come una poesia od una scena teatrale devono raccontare la storia, pertanto fino che non trovo la soluzione tecnica o l’oggetto evocativo da inserire o da aggiungere continuo a scervellarmi, come ad esempio gli uccelli per San Francesco per cui ho trovato finalmente una plafoniera che fungesse da aureola e vi ho attaccato gli uccellini che avevano una clip.

Il mio messaggio è squisitamente intellettuale ed emozionale in cui la curiosità mai appagata provoca reazioni in me e nell’osservatore, come un’archeologa vado a riscoprire civiltà scomparse o sommerse, ripercorro sentieri arcaici fra sogni e mitologia dove riscopro sibille, Aristofane che si scompone, Narciso invidioso di Atlante, Orfeo e nike alate, scriba egizie e dei pagani sia scolpiti che disegnati come il Re Scorpione oppure il Dio Maia che odia la città.

Nel presente vivo la dimensione attuale dell’umanità e scaturisce un’immagine ironica, del rapporto inappagato col cibo, da qui sono nati “I MIX” l’uomo grasso e quello magro frullati insieme perché solo così si ottiene il “Mix is OK” dove angeli armeggiano frullatori, bicchieri e cannucce ma dove non c’è il mix non ci sono angeli e via via sull’onda dell’ironia nasce il “Double Mix is OK”.

Animali che incorporano oggetti ed elettrodomestici o macchine da scrivere come il Lion Pasta, l’Hyppo Type il frigo albero, la Mantide Shopping, dove l’uomo rimpicciolisce e la Natura si riprende il proprio spazio e Cenerentola incoronata da una zucca torna a casa dentro una scarpetta gigante dotata di ruote da carretto.

E l’analisi prosegue con l’incomunicabilità fra uomo e donna da “Castità Parallele” scultura concettuale con tronco di legno e catene antiche, a “Bach è troppo freddo questa notte“ ad “Amo anche i tuoi silenzi” in cui lui è dentro una medusa sott’acqua, silente come una creatura marina, da guardare e non toccare, amori impossibili e baci non consumati fra angeli molto umani, tristi, impazziti e innamorati come fossero gli specchi dei nostri sentimenti. Angeli ed ancora angeli in inchiostri e gessi bluastri con sfondi come di voli astrali.

Poi la ricerca storica sul medioevo dove rinascono Papi e Santi legati alle erbe come Celestino V e Santa Ildegarda Von Bingen, i templari San Francesco e Santa Chiara volti che raccontano la storia una sfida culturale nella scultura.

Nel mio recente passato quando vivevo a Parigi amavo il cubismo, il dadaismo ed il surrealismo, nessun stupore quindi sul mio amore per gli inchiostri picassiani indelebili, implacabili sparsi con pennelli larghi che mi consentono, impietosi un solo tratto, una sola chance, come la vita.

Ricerco il cubismo faticosamente nelle sculture di solidi e parti del corpo scorporate con le mani le unghie dai blocchi di creta ricomponendo l’amicizia fra Max Jacob e Picasso sovrastate da una mano e da un piede che sembrano di Rodin. Loro erano miei amici e lo sono ancora arricchiscono la mia esistenza con la loro presenza che rivive nella mia arte.

Amo osservare gli altri artisti, effettivamente l’arte mi interessa non il mio “io” col quale convivo, così come quello che creo è già fatto, finito, raramente lo riguardo e quando accade mi sorprendo come non fosse mio, l’arte in effetti vive di vita propria noi siamo strumenti.